Questo strumento mostra la posizione dei quattro satelliti maggiori di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto) rispetto al pianeta, in funzione del tempo ️ map of the World, satellite view. Vediamo di seguito la posizione attuale di alcuni satelliti geostazionari rispetto la città di Roma (Italia). di Greenwich; ma nel grafico ho riportato come riferimento il tempo locale. Una delle prime civiltà a studiare i moti di Giove, e più in generale di tutti i pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove per l'appunto e Saturno), fu quella assiro-babilonese. La conferma giunse quattro anni dopo, quando Frank Drake ed Hein Hvatum scoprirono le emissioni radio decimetriche. Inserire solo valori dell'anno 1583 al 6500 dopo Cristo, poi premere il tasto Invio (Enter) o Tab, [28][29], Giove appare ad occhio nudo come un astro biancastro molto brillante, a causa della sua elevata albedo. [49][50] Poiché essi orbitano abbastanza velocemente intorno al pianeta, è possibile notarne i movimenti già tra una notte e l'altra: il più interno, Io, arriva a compiere tra una notte e la successiva quasi un'orbita completa. Per dimostrare la qualità del suo telescopio al Granduca di Toscana Ferdinando II, Fontana scrive una lettera, recentemente riportata alla luce nell'Archivio di Stato di Firenze, alla quale è allegato un disegno di Giove, realizzato da lui stesso, che costituisce la più antica raffigurazione delle bande del pianeta. Sebbene raro, è possibile che si verifichi l'eclissi di un satellite per opera di un altro, mentre le ombre di entrambi stiano transitando sul disco di Giove. Molte di esse tendono a scomparire per poi riprendere colore dopo alcuni anni; anche la Macchia Rossa mostra variazioni di colore. [18][22] Le osservazioni della tempesta hanno permesso di registrare dei momenti in cui essa appariva più debole (come tra il 1665 e il 1708, nel 1883 ed all'inizio del XX secolo), ed altri in cui appariva rinforzata, tanto da risultare molto ben evidente all'osservazione telescopica (come nel 1878).[23]. I calcoli di posizione, sono sempre riferiti al T.U. La … Crommelin, subito dopo la scoperta di VI. Posizione satelliti in tempo reale. Io potrei di tali usurpatori nominar non pochi [...]. [5] Considerazioni recenti, mirate a valutare il potere risolutivo dell'occhio nudo sembrerebbero tuttavia indicare che la combinazione della ridotta distanza angolare tra Giove ed ognuno dei suoi satelliti e della luminosità del pianeta (anche valutando le condizioni in cui questa sarebbe minima) renderebbero impossibile per un uomo riuscire ad individuare uno dei satelliti. I satelliti sono oggi chiamati (in ordine di distanza - da sinistra a destra nell'illustrazione qui sopra) Io, Europa, Ganimede e Callisto, che evocano gli amori illeciti di Giove (o Zeus, la corrispondente divinità greca); anche altre lune scoperte successivamente portano nomi legati a questi amori, di cui la mitologia ha fornito una lunga lista. In questa occasione è possibile assistere a transiti ed eclissi tra i satelliti e Giove ed anche tra i satelliti stessi. La freccia presente alla fine del nome del satellite ne indica la direzione del moto. Ecco la posizione dei satelliti galileiani questa sera: Giove ed i suoi satelliti: In alto a destra, ho inserito la longitudine del meridiano centrale di Giove in questo istante e il prossimo transito della Grande Macchia Rossa (GRS: Great Red Spot). Anche se hai il telescopio, vale la pena usare il binocolo per individuare il pianeta nel cielo prima di usare l'altro strumento per una osservazione più dettagliata. [52] Queste occultazioni mutue sono state utilizzate per confrontare i satelliti in albedo. Tra questi i corpi si trovano piuttosto piccoli, medi e grandi. [33] Occasionalmente, è possibile osservare il pianeta anche durante il dì, a patto che il Sole sia molto basso sull'orizzonte. Se Giove potesse contenere il pianeta Terra, ci starebbe dentro circa 1300 volte. 1) Direct view: visione diretta senza alcuna alterazione dovuta al sistema ottico. [5], Un binocolo 10x50 o un piccolo telescopio rifrattore consentono già di osservare i satelliti medicei, che appaiono come una fila di quattro piccoli punti luminosi, disposti lungo il prolungamento dell'equatore del pianeta. Spectrometry from the Voyager 1 IRIS Experiment, Xi Zezong, "The Discovery of Jupiter's Satellite Made by Gan De 2000 years Before Galileo,", Observer les planètes : Système solaire : Jupiter, Observations of the satellites of Jupiter and Saturn, Gravity Field of the Jovian System and the Orbits of the Regular Jovian Satellites, Bulletin of the American Astronomical Society, Scoperte ottenute con l'uso di un nuovo occhiale nell'osservazione dei corpi celesti, L'Universo inquieto. Scrive Galileo: «[...] Non mancando anco queste d'essersi talora abbattute in alcuni che con bella destrezza si sieno ingegnati di farsi con esse onore, come inventate da i loro ingegni. Giove, nei 12 anni circa della propria rivoluzione, attraversa tutte le costellazioni dello zodiaco. [10], La scoperta dei satelliti medicei fu la dimostrazione definitiva del superamento della teoria geocentrica e fu una delle prime prove dirette della validità dell'ipotesi eliocentrica copernicana, sebbene anche il sistema ticonico riuscisse a spiegare altrettanto bene il sistema di lune di Giove senza rinunciare alla centralità della Terra. Ole Rømer og den bevægede Jord - en dansk førsteplads? , , , Copyright ©2010 - Salvatore Ruiu Tutti i contenuti del sito sono protetti dal diritto d'autore, Questo sito è Online da Maggio 2010 || Ultima modifica: 12-Maggio 2010 || Questa pagina web rispetta le direttive del W3C | CSS 2.1 | XHTML 1.0. [14], Nell'autunno del 1639 l'ottico napoletano Francesco Fontana, noto per aver diffuso il telescopio a oculare convergente (kepleriano), testando un telescopio di 22 palmi di sua produzione, scoprì le caratteristiche bande dell'atmosfera del pianeta. Mappa, effemeridi e passaggi dei principali satelliti artificiali presenti nel cielo. Indica inoltre la natura e lo sviluppo dei più alti attributi mentali. Dal sistema solare alle galassie più remote, In viaggio nel sistema solare. L'astronomo riuscì poi a determinarne il periodo di rotazione,[16] e nel 1690 scoprì che l'atmosfera è soggetta a una rotazione differenziale. [53] L'11 gennaio 1610 Galileo osservò quelle che credette essere tre stelle vicino a Giove, la notte seguente ne individuò una quarta e notò che avevano mutato posizione. Giove, come sappiamo, ha il maggior numero di satelliti, il che spiega il motivo per cui ci sono così tante "lune" vicino, poiché ha un potente campo gravitazionale. Le orbite dei 69 satelliti di Giove conosciuti Crediti: Scott Sheppard - processing: M. Di Lorenzo " Stavamo conducendo il nostro sondaggio alla ricerca di oggetti molto distanti nel Sistema Solare esterno, che include la ricerca del Pianeta X ", ha dichiarato Sheppard, " e Giove è capitato nell'area che stavano osservando nel 2016 e nel 2017 ". [47], Secondo fonti storiche, dei quattro satelliti medicei, Ganimede sarebbe visibile ad occhio nudo in condizioni osservative ideali e se l'osservatore fosse dotato di una vista acuta; infatti, le sue prime osservazioni potrebbero risalire all'astronomo cinese Gan De, nel 364 a.C.[48] che sarebbe riuscito a vedere il satellite schermando la vista di Giove con un albero o qualcosa di analogo. L'astronomo danese Ole Rømer ne dedusse che la visione di Giove non fosse istantanea (conclusione che Cassini aveva precedentemente respinto[16]), e che dunque la luce avesse una velocità finita (indicata con c); fu principalmente osservando le occultazioni da parte del pianeta del suo satellite più interno, Io, che il danese arrivò a formulare questa ipotesi[20] e a intraprendere i primi calcoli del valore di c nel 1676. [35], Poiché l'orbita di Giove è esterna all'orbita terrestre, l'angolo di fase gioviano visto dal nostro pianeta non è mai superiore a 11,5° ed è quasi sempre vicino allo zero, ovvero il pianeta appare quasi sempre completamente illuminato; fu solo durante le missioni spaziali verso il pianeta che fu fotografata una sua fase crescente. Anche gli altri tre satelliti sarebbero in teoria visibili ad occhio nudo, raggiungendo una magnitudine apparente inferiore alla 6ª - che corrisponde al limite di visibilità - se non fossero nascosti dalla luminosità di Giove. Un telescopio da 60 mm permette già di osservare le caratteristiche bande nuvolose[20] e, qualora le condizioni atmosferiche siano perfette, anche la caratteristica più nota del pianeta, la Grande Macchia Rossa; essa però è maggiormente visibile con un telescopio di apertura 25 cm, che consente di osservare meglio le nubi e le formazioni più fini del pianeta.[37]. osservazioni dei satelliti di Giove fino al 2 marzo. Nell'articolo "Provisional elements of Jupiter's satellite VI", M.N.R.A.S., 65, issue 5, pp. Nel 1892 Edward Emerson Barnard scoprì grazie al telescopio rifrattore da 910 mm dell'Osservatorio Lick la presenza attorno al pianeta di un quinto satellite;[24] la luna appena scoperta fu in seguito ribattezzata Amaltea. (vedi pagina effemeridi di Giove). [53] Dopo aver raccolto 65 osservazioni, riportò la notizia della scoperta degli "Astri Medicei" (in onore di Cosimo II de' Medici) nel Sidereus Nuncius. Ma non voglio già più lungamente tacere il furto secondo, che con troppa audacia mi ha voluto fare quell'istesso che già molti anni sono mi fece l'altro, d'appropriarsi l'invenzione del mio Compasso Geometrico. [26] Sei anni dopo furono osservate, a sud della Grande Macchia Rossa, tre tempeste anticicloniche che apparivano come dei particolari ovali biancastri. [17], Nel periodo compreso tra il 16 e il 22 luglio 1994 oltre 20 frammenti provenienti dalla cometa Shoemaker-Levy 9 collisero con Giove in corrispondenza del suo emisfero australe; fu la prima osservazione diretta della collisione tra due oggetti del sistema solare. [6][7][8] In effetti i satelliti medicei hanno una luminosità apparente inferiore alla magnitudine 6 (il limite di visibilità ad occhio nudo), che li renderebbe teoricamente visibili ad occhio nudo, se non fosse per l'intensa luminosità del pianeta, che sovrasta quella dei satelliti. I calcoli di posizione, sono sempre riferiti al T.U. [52] È in generale complesso osservare l'eclissi di una luna per opera di un'altra luna, perché l'ombra del corpo anteriore non è visibile sullo sfondo dello spazio finché il corpo posteriore non l'attraversa; di più semplice osservazione è il caso in cui l'eclissi avvenga mentre l'ombra del corpo anteriore ed il corpo celeste posteriore stiano transitando sul disco di Giove. I periodi più propizi per osservare il pianeta corrispondono alle opposizioni, che si verificano ogni qual volta Giove transita al perielio; queste circostanze, in cui l'astro raggiunge le dimensioni apparenti massime, consentono all'osservatore amatoriale, munito delle adeguate attrezzature, di scorgere più facilmente gran parte delle formazioni che caratterizzano la superficie visibile del pianeta. Introduzione all'astronomia, L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia, Universo. Tale affermazione lo portò ad un'accesa disputa con lo scienziato pisano,[11] il quale accusò Marius, nella Prefazione de Il Saggiatore (1623), di aver copiato i suoi lavori, sostenendo che il Mundus Iovialis fosse un plagio del suo Sidereus Nuncius. NASA. Giove ha molti satelliti naturali, attualmente se ne conoscono 69, ma molti di questi, sono soltanto dei frammenti rocciosi. [15], Negli anni sessanta del XVII secolo l'astronomo Gian Domenico Cassini, utilizzando un nuovo telescopio, scoprì che la superficie di Giove era caratterizzata da bande e macchie colorate, e che il pianeta stesso ha la forma di uno sferoide oblato. Giove (in basso) e Saturno (poco sopra) sempre più vicini su Modica, raggiungeranno il punto più vicino il 21/12. Immagini in diretta dalla Stazione Spaziale Internazionale. [...] Io parlo di Simon Mario Guntzehusano, che fu quello che già in Padova [...] traportò in lingua latina l'uso del detto mio compasso, ed attribuendoselo lo fece ad un suo discepolo sotto suo nome stampare [...]. [32] La sua magnitudine apparente varia, a seconda della posizione durante il suo moto di rivoluzione, da −1,6 a −2,8, mentre il suo diametro apparente varia tra 29,8 e 50,1 secondi d'arco;[30] tuttavia Marte, in occasione delle rare "grandi opposizioni", arriva a superare, seppur di poco, la luminosità di Giove, raggiungendo la magnitudine −2,9. Questo grande gigante è circondato da tre anelli di polveri sottili ed è 5 volte più lontano dal sole rispetto alla terra. Il pianeta risulta osservabile non solo nel visibile, ma anche ad altre lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico, principalmente nell'infrarosso. “Un altro fenomeno del 21 dicembre, oltre alla coppia Giove-Saturno, non lontano più verso est, è l’allineamento Luna e Marte. 3) Mirror Reversed: sistema SCT, Mak o rifrattore con diagonale. States, roads, streets and buildings satellite photos by 5 map engines. Science and Civilization in China: Volume 3, Gems of the ancient Chinese astronomy relics, Ancient Chinese Astronomer Gan De Discovered Jupiter's Satellites 2000 Years Earlier than Galileo, The Discovery of Jupiter's Satellite Made by Gan-De 2000 Years Before Galileo, China's Major Mysteries: Paranormal Phenomena and the Unexplained in the People's Republic, Archives Néerlandaises des Sciences Exactes et Naturelles, Measuring the Universe: Cosmic Dimensions from Aristarchus to Halley, Galileo at Work: His Scientific Biography, On an Unpublished Letter of Francesco Fontana to the Grand-Duke of Tuscany Ferdinand II de' Medici, Encyclopedia of Astronomy and Astrophysics, An explanation of the persistence of the Great Red Spot of Jupiter. [2] Il fisico G. A. Kryala, dell'Università dell'Arizona, ritiene che grazie a queste strumentazioni gli astronomi babilonesi siano riusciti, postulando che il pianeta orbitasse attorno al Sole secondo un'orbita circolare e anticipando così di diversi secoli la formulazione dell'ipotesi del sistema eliocentrico, a scoprire che Giove era il pianeta più grande tra i cinque allora conosciuti. Jupiter, early history of the great red spot on, SP-349/396 Pioneer Odyssey—Jupiter, Giant of the Solar System, Note on the Spectra of Jupiter and Saturn, Publications of the Astronomical Society of the Pacific, The dynamics of jovian white ovals from formation to merger, Comet Shoemaker-Levy Collision with Jupiter, Remnants of 1994 Comet Impact Leave Puzzle at Jupiter, Observer les planètes : Système solaire : Vénus, Stargazers prepare for daylight view of Jupiter, Infrared observations of Jupiter from the ground at the time of Cassini and Galileo encounter, Jovian atmospheric dynamics: an update after Galileo and Cassini, Aurorae and Volcanic Eruptions: Thermal-IR Observations of Jupiter and Io with ISAAC at the VLTESO, Giant Planet Ionospheres and Thermospheres: the Importance of Ion-Neutral Coupling, Jupiter: The Planet, Satellites and Magnetosphere, Keck observations of the 2002–2003 jovian ring plane crossing, Galileo NIMS Near-Infrared Observations of Jupiter's Ring System, Time-Resolved Observations of Jupiter's Far-Ultraviolet Aurora, Infrared Polar Brightening on Jupiter III. [9], L'utilizzo e il potenziamento del cannocchiale, inventato nel 1608 dall'ottico olandese Hans Lippershey,[12][13] permise a Galileo Galilei di scoprire, nel 1610, quattro dei 69 satelliti del pianeta: Io, Europa, Ganimede e Callisto; si trattava della prima osservazione dettagliata di un pianeta del sistema solare e dei relativi satelliti.