Le strade romane dell’Etruria. Qui si poteva usufruire anche dei servizi di stallieri, maniscalchi ed equarii medici, cioè veterinari specializzati nella cura dei cavalli e officine per la manutenzione dei carri, oltre che il rifornimento di viveri.[1][8][15]. Tutte le strade portano a Roma! Nel caso delle strade più antiche, la denominazione era data dal loro utilizzo prevalente: la via Salaria ad esempio è così chiamata perché vi si trasportava il sale. Le strade consolari. Ogni lato aveva uno sportello per entrare. Oltre al servizio rapido per la posta venne istituito anche il cursus clabularis, effettuato con carri pesanti per il trasporto degli approvvigionamenti. Talvolta sono stati ritrovati itinerari riportati sugli oggetti più disparati, come le celebri Coppe di Cadice (detti anche bicchieri di Vicarello), quattro coppe d'argento trovate nel 1852 nei pressi di Vicarello (Bracciano) durante gli scavi per la costruzione di una casa, che portano incisi i nomi e le distanze delle stazioni fra Cadice e Roma. Cap. Cap. Per le altre strade, la distanza era riferita alla città di inizio della via o da un altro importante centro urbano, mentre, a differenza delle moderne indicazioni stradali, non era riportata la distanza ancora da coprire per raggiungere la meta. Strade consolari Le principali strade consolari in Italia sono dieci. La rete stradale romana risale in larga parte all'età repubblicana. Le strade consolari si dividono inprincipali e secondarie e tra quelle più note che partono da Romane troviamo sette (come i colli della città) e sono (in ordine alfabetico): 1. Reperti preromani, romani e alto medievali, "Julia Augusta: da Aquileia a Virunum lungo la ritrovata via romana per il Noricum", La via Mediolanum-Ticinum nel quadro insediativo dell'agro mediolanense sud-occidentale, Varese e provincia: le prealpi, le valli, i laghi : ville, monasteri, castelli, Sulla strada per Angera - Viabilità terrestre ed acquatica tra Milano e la Svizzera in età romana, "La viabilità medievale nella valle del Serchio e la nascita degli hospitalia pauperum", Architettura e pianificazione urbana nell'Italia antica, L'antica via Faventina e la Flaminia minor, "A misura d'uomo. I Romani attuarono il taglio di colline e realizzarono gallerie, costruirono ponti e terrapieni di sostegno lungo i percorsi a mezza costa. [20][21][22], Un altro toponimo, in questo caso non numerale, derivato dall'uso delle pietre miliari, presente nel nord Italia ed in particolare nel milanese, è "Pilastro" o "Pilastrello", riferito a cascine o chiesette campestri sorte in corrispondenza delle colonne miliari di antiche strade romane.[23]. La pietra miliare, o miliarum era una colonna circolare su una solida base rettangolare, infissa nel terreno ai margini della strada, ed aveva dimensioni ragguardevoli, potendo arrivare fino a un metro e mezzo di diametro e oltre due metri di altezza. 5 - La strada delle spezie. Un approccio trasversale alla didattica della sicurezza e alla mobilità sostenibile, Convergenza: la convergenza nelle telecomunicazioni e il diritto d'autore nella società dell'informazione, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, Alto Adige - Val Pusteria e Val Venosta: un oriente e un occidente a confronto, "Toponomastica italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia", "Opere di assetto territoriale ed urbano", "Le ville romane della X Regio (Venetia et Histria): catalogo e carta archeologica dell'insediamento romano nel territorio, dall'età repubblicana al tardo impero", "Il territorio di Vercellae in età romana: studio e ricostruzione di una città d'acque", SIUSA - Sistema Informativo Unificato delle Soprintendenze Archivistiche, "Trade, Transport and Society in the Ancient World", I fuggiaschi di Ercolano: paleobiologia delle vittime dell'eruzione vesuviana del 79, L'indagine sulle strade romane del Friuli: dal Cinquecento ai nostri giorni, Roma contro Roma: L'anno dei quattro imperatori e le due battaglie di Bedriacum, S. Giulia di Brescia: gli scavi dal 1980 al 1992. Un altro famoso itinerario che ci è pervenuto è la Tabula Peutingeriana, che inizia già ad assumere la forma di una carta geografica, benché molto primitiva. 1 - Appio il cieco. Via Flaminia; 6. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Testimonianze epigrafiche e letterarie, I due percorsi alpini della via delle Gallie, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Strade_romane&oldid=117136957, Errori del modulo citazione - citazioni con URL nudi, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, complessivamente 53.000 miglia (circa 80.000 km), Città dell'impero in Italia e nelle province, collegare Roma con tutte le province dell'impero. Nel I secolo, al tempo di Vespasiano, lungo la via Flaminia venne scavata la galleria del Furlo.[3]. Sulle lunghe percorrenze il mezzo più diffuso era la raeda (o rheda)[1][33], una carrozza a quattro ruote e con un pianale con alte sponde, sul quale venivano montati dei sedili. Ecco perché le strade realizzate in questo contesto sono dette vie consolari. [12], Un proverbio popolare recita che "tutte le strade portano a Roma". Le antiche strade romane 1. Tutte le strade portano a Roma.E in effetti, per il genio dell’antica Roma forse nessun simbolo è più significativo della strada. La Via Appia collega Roma con Brindisi, l’Aurelia arriva a Luni (una località in provincia di La Spezia in Liguria), la Casilina arriva a Santa Maria Capua Vetere, la Cassia giunge fino a Massa, la Flaminia arriva a Rimini, la Salaria porta fino a Sa… [3] Tra le più importanti troviamo senz’altro l’Appia, fatta realizzare dal censore Appio Claudio Ci… Nonostante la caduta dell’impero romano, le sue strade, a volte abbandonate altre no, continuarono ad essere utilizzate per il commercio e non solo, divenendo in seguito la spina dorsale del sistema stradale italiano odierno. Le strade romane, così come tutte le strade antiche, devono essere considerate quindi come un'opera d'arte da godere, studiare e salvaguardare al pari dei capolavori di scultura, di pittura e di architettura. Le strade consolari sono le vie di comunicazione dell' Impero romano fatte costruire per volere dei consoli, sia per scopi militari che per ragioni economiche. Le costruzioni di strade sui terreni paludosi prevedevano sostegni che permettevano di camminare in alto, anche 2 metri più in alto del livello della palude! A meno che queste menzioni non fossero anacronismi, le strade citate in quei tempi erano probabilmente qualcosa di più di semplici percorsi in terra battuta.[6]. Nel I secolo, sull'Appia, per evitare il faticoso valico dell'arce di Terracina, venne tagliata la rupe di Pisco Montano aprendo una via più comoda verso la piana di Fondi. Per le loro esigenze di comunicazione, questi facoltosi imprenditori potevano servirsi di corrieri a cavallo detti tabellarii o cursores, una rete postale privata che consegnava la posta a tariffe prestabilite con un sistema a staffetta. Prossima fermata Mediolanum Clicca sull’immagine per ingrandirla . Non di tutte le strade è conosciuta la denominazione con cui erano identificate in epoca romana; in questi casi gli storici utilizzano denominazioni convenzionali, generalmente con i nomi latini delle città di inizio e fine del percorso (ad esempio la strada da Milano a Pavia è chiamata "via Mediolanum-Ticinum"). I mezzi di trasporto più usati nel cursus publicus erano il birotium (piccolo carro a due ruote[18]) e il cisium[8], ma per le consegne più urgenti si usavano corrieri a cavallo. Quando Roma iniziò la sua opera di conquista e di unificazione dell'Italia le vie di comunicazione esistenti erano ancora i modesti percorsi seguiti dal commercio e dalla pastorizia, resi difficoltosi dalla natura accidentata del terreno, che non favoriva la coesione territoriale tra i vari popoli che abitavano la penisola, ed anzi accentuavano le rivalità politiche e commerciali fra le varie città. dalla Spagna alla Mesopotamia, al Caucaso, alla Germania e alla Britannia. [11], A questo punto iniziava l'opera di costruzione vera e propria, tracciando dapprima con un aratro due solchi paralleli per delimitare la carreggiata, nei quali erano collocate delle pietre poste in verticale per contenere la massicciata. [1][5], Accanto a questi sulle strade viaggiavano altri corrieri privati, liberti o schiavi fidati ai quali i ricchi romani affidavano personalmente corrispondenza o merci da recapitare. [1][33] I cisia, veloci e leggeri, erano i calessi più comuni disponibili per il noleggio, e venivano affittati dai cisarii, che avevano sede alle porte delle città, poiché la Lex Iulia Municipalis del 45 a.C., applicata prima a Roma e poi estesa alle principali città vietava, con poche eccezioni, di introdurre veicoli in città nelle ore diurne.[33]. La raeda portava quattro persone con i loro bagagli, fino al massimo peso legalmente consentito di 1000 libbre. Via Appia; 2. L’antica Etruria romana, la VII regio secondo la compartimentazione di età augustea, era percorsa da un reticolo di strade assai importanti che garantivano il collegamento con i territori a nord di Roma, con le Gallie, con il mare Adriatico fino ai porti di Spina e Ravenna, con la via Aemilia e con la Liguria. TOU LINK SRLS Capitale 2000 euro, CF 02484300997, P.IVA 02484300997, REA GE - 489695, PEC: Cosi e detto chi segue una corsa ciclistica, Le unita della marina militare piatte come le portaerei, Un velluto con disegni in rilievo su fondo liscio, La razza canina che accompagnava le legioni romane, Gli uccelli che abitano la torre di londra. Nonostante i resti di strade romane siano numerosi, solo poche e frammentarie fonti antiche ne descrivono le tecniche costruttive. Le antiche strade romane rivisitate come se fossero una mappa della metropolitana. Una rete viaria che al tempo di Diocleziano e constava in circa 80000 km, articolata su 372 strade consolari, e sul finire dell'Impero, si stima, abbia raggiunto la ragguardevole lunghezza di 170000 km. Questo servizio poteva essere utilizzato soltanto dalle autorità statali e non da tutti i cittadini. Via Tiburtina. 2 - Il Lazio-Campania: un unico territorio. I Romani compresero che una viabilità efficiente era uno strumento imprescindibile per la loro espansione territoriale e, una volta consolidato il loro dominio, una condizione necessaria per il suo mantenimento. Cisium ed essedum erano calessi di piccole dimensioni a due ruote, molto antichi; trainati da un cavallo, portavano solo due persone senza bagaglio, erano quindi adatti solamente a brevi percorsi. Sulla colonna era incisa la distanza in miglia dalla città di riferimento e spesso riportava iscrizioni con dediche ai personaggi pubblici che avevano ordinato la costruzione, il rifacimento o la riparazione della strada.