La missione ha una posizione imparziale e non commenta le posizioni politiche di altri Paesi”. Le milizie sciite sono intervenute, su richiesta di Bashar al Assad, in territorio siriano e nei villaggi di confine in Libano. Il primo è quello indonesiano. – Nell’ambito della missione Unifil in Libano, i militari del 3° reggimento bersaglieri di Italbatt hanno organizzato e condotto un ciclo addestrativo di una settimana a favore dei militari delle LAF (Lebanese Armed Forces). La missione ha garantito la stabilità lungo uno dei confini più tesi del Medio Oriente sin dalla fine della guerra dei 34 giorni tra Israele e gli Hezbollah e la … Il Generale di Brigata dell'Esercito Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata "Sassari", di stanza in Sardegna, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016. Dopo la guerra del 2006, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rafforzato l'UNIFIL e ha deciso che, oltre al mandato originale, deve controllare, tra l'altro, la cessazione delle ostilità, accompagnare e sostenere le forze armate libanesi mentre si schierano in tutto il sud del Libano, ed estendere la sua assistenza per contribuire a garantire l'accesso umanitario alle popolazioni civili e il ritorno volontario e sicuro degli sfollati. L'Italia e Unifil L’Italia ha avuto da sempre un ruolo fondamentale nella gestione delle tregue fra Israele e Libano. Le missioni UNIFIL e MIBIL in Libano Dossier n° 19 - Schede di lettura 26 settembre 2018 La missione UNIFIL L'Italia partecipa alla missione UNIFIL in Libano con 1.100 unità di personale militare, 278 mezzi terrestri e 6 unità aeree. Inoltre in Libano i soldati italiani sono schierati da 38 anni e a capo dell’Unifil (la Forza di interposizione nel Libano meridionale delle Nazioni Unite con 1200 militari) c’è l’italiano generale Stefano Del Col. Durante la visita il presidente del consiglio ha visto i principali leader politici del … La missione UNIFIL è nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Una scoperta che Unifil ha definito comunque “un fatto preoccupante”, ma che il comando delle Nazioni Unite vuole evitare si trasformi in un’escalation militare. Unifil, la forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite presente nel sud del Paese dei Cedri a fasi alterne sin dal 1978, è in corso di riconferma al Palazzo di Vetro. Il comandante e capo missione è nominato dal Segretario generale e non dal proprio Paese, quindi è un rappresentante dell’Onu. Parole che hanno un significato preciso. Più di 4 tonnellate di pasta sono state distribuite dai militari del contingente italiano di UNIFIL a due case di riposo e cura di Tiro e Abbassiyah, nel Libano del Sud. La missione Unifil, di cui l’Italia riprende la guida dopo l’esperienza di comando del generale Claudio Graziano è oggi, più che mai, di fondamentale importanza per gli equilibri regionali. E l’Italia non può commettere errori. La missione Unifil torna al centro del dibattito dopo le parole di Matteo Salvini, che da Israele ha definito Hezbollah come terroristi islamici. La missione Unifil dell’Onu potrà operare in Libano ancora un altro anno. Roma, 19 Dic 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Nell’estate 2006 la missione italiana “si innesta” nella missione UNIFIL. E la conferma viene non solo dalla nostra storia nel Paese dei cedri, dove l’Italia intervenne già nel 1982 in una missione che sancì il ritorno delle forze italiane nel Mediterraneo, ma anche dalla serie di comandanti italiani che hanno guidato e continuano a guidare la missione Unifil. Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione. L’area meridionale del Paese è infatti a forte maggioranza sciita, e quindi il legame con il Partito di Dio è profondo. Erano mogli, mariti, fidanzati, fratelli, sorelle, papà e mamme dei soldati della base Unifil di Shama composta da 700 unità, la presenza più rilevante dei 1100 militari che compongono la missione internazionale di pace del settore Ovest del Libano guidato dal Generale di brigata Antonio Bettelli. Ma sopratutto, da agosto 2006, per quattro volte è stato scelto un generale italiano quale Unifil Head of Mission e Force Commander (HoM/FC). UNIFIL Sisu Pasi in the snow, close to the Israeli border in South-Lebanon, 1998 As of 19 June 2018, UNIFIL employs 10,480 military personnel, including 500 women, from 41 countries. A conferma di ciò, attualmente quello italiano è uno dei contingenti più attivi nelle attività di supporto e addestramento delle Forze armate libanesi. La missione UNIFIL nasce in realtà nell’ormai lontano 1978 con la Risoluzione 425 delle Nazioni Unite a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele. Da allora il mandato dell'UNIFIL viene rinnovato annualmente dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il suo finanziamento è approvato su base annuale dall'Assemblea Generale. Missione Unifil: la Brigata Sassari in partenza per il Libano Nelle prossime settimane i "Dimonios" assumeranno il comando del contingente italiano nell'area 04 Luglio 2020 La capacità di ritagliarsi uno spazio sempre più autonomo e di mediatore fra Israele, Libano ed Hezbollah ha permesso al contingente italiano di diventare un elemento imprescindibile nel rapporto di forze del sud del Libano. Obiettivo: migliorare la loro capacità operativa e la sicurezza, in primis per la popolazione Le LAF (Lebanon Armed Forces) hanno acquisito nuove capacità grazie ai militari italiani, sud coreani e malesi di UNIFIL. La missione Unifil, di cui l’Italia riprende la guida dopo l’esperienza di comando del generale Claudio Graziano è oggi, più che mai, di fondamentale importanza per gli equilibri regionali. Il Generale di Brigata dell'Esercito Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata "Sassari", di stanza in Sardegna, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016. (Di seguito l’articolo). La missione Unifil (acronimo di United Nations Interim Force in Lebanon) è nata con la Risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 19 marzo 1978. Questo causò il ritiro pochi mesi dopo delle truppe di pace, con il contingente italiano che si ritirò nel marzo 1984, lasciando il Libano in una strisciante guerra civile. Compito della missione era quello di proteggere la popolazione civile dagli attacchi di artiglieria provenienti da … In seguito all'occupazione israeliana del 1978 di una fascia del territorio libanese sino al fiume Litani, furono inviati i caschi blu dell'ONU allo scopo di creare una fascia di sicurezza ben all'interno del territorio libanese così da tenere i suoi villaggi frontalieri fuori dal raggio d'azione dell'artiglieria, che con attacchi ripetuti causava molte perdite fra i civili. E la preoccupazione nasce dal ruolo delicatissimo dei nostri soldati impegnati in Libano, a ridosso del confine di Israele. UNIFIL handed over a significant number of assets, including heavy and light vehicles, spare parts, generators and IT equipment, to the Lebanese Armed Forces (LAF) at a ceremony held yesterday in the Mission’s headquarters in Naqoura. italair Italia Libano unifil Marco Petrelli Laureato in Storia e Società (curriculum Storia e Politica Internazionale) all’Università degli Studi di Roma Tre e in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze, si occupa di esteri e di difesa. Ovest di UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon - SW) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF-L), principalmente composta da militari della Brigata Alpina Julia, di stanza a Udine. SHAMA, 19 GIUGNO – Una Task force italiana, unitamente ad assetti francesi e finlandesi e a due plotoni irlandese e malese sono stati i protagonisti della RITEX, Reserve Integrated Tactical Exercise. Ed è proprio dalla presenza delle forze sciite, che è scattata la serie di raid di Israele in territorio siriano. In seguito all'occupazione israeliana del 1978 di una fascia del territorio libanese sino al fiume Litani, furono inviati i caschi blu dell'ONU allo scopo di creare una fascia di sicurezza ben all'interno del territorio libanese così da tenere i suoi villaggi frontalieri fuori dal raggio d'azione dell'artiglieria, che con attacchi ripetuti causava molte perdite fra i civili. Questa forza di pace fu nota come Forza Multinazionale in Libano. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 19 ago 2020 alle 15:09. L’Italia ha avuto da sempre un ruolo fondamentale nella gestione delle tregue fra Israele e Libano. Segue. Beirut, un militare italiano ferito nelle esplosioni, sotto choc altri soldati dei 1.200 che l'Italia schiera nel contingente internazionale Unifil dal 1978 Le LAF nel sud del Libano hanno acquisito nuove capacità grazie a una serie di corsi di UNIFIL. - P.IVA 05524110961, Un Natale di pace per i Cristiani che soffrono, Il ruolo dell’Italia in Libano: guida di Unifil tra Israele e Hezbollah, Unifil e i rapporti con le autorità locali, La forza militare e politica di Hezbollah. Lorenzo Vita Obiettivo: migliorare la loro capacità operativa e la sicurezza, in primis per la popolazione Le LAF (Lebanon Armed Forces) hanno acquisito nuove capacità grazie ai militari italiani, sud coreani e malesi di UNIFIL . Le strutture ospitano circa 200 anziani, molti dei quali non autosufficenti a causa di disabilità fisiche e psichiche, che necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa. Proprio per questa forza di Hezbollah e per i rapporti fra gli sciiti e gli italiani, la Difesa ha preso con estremo imbarazzo le parole di Salvini, che arrivano in un momento molto delicato, in cui Israele ha iniziato una campagna di distruzione dei tunnel al confine. Dal 2007 è stata sostituita da unità dell'Esercito italiano. E il motivo nasce dall’esigenza di tutelare i soldati italiani presenti in Libano e che operano proprio nell’ambito della missione Unifil. – Nell’ambito della missione Unifil in Libano, i militari del 3° reggimento bersaglieri di Italbatt hanno organizzato e condotto un ciclo addestrativo di una settimana a favore dei militari delle LAF (Lebanese Armed Forces). Cresciuto a livello esponenziale in termini di consensi, come dimostrato dalle ultime elezioni, la guerra in Siria ha reso anche evidente le ottime capacità militari di Hezbollah. Compito della missione era quello di proteggere la popolazione civile dagli attacchi di artiglieria provenienti da entrambe le parti e vigilare sull’effettivo ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati. Il Generale di Brigata dell'Esercito Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata "Sassari", di stanza in Sardegna, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016. “Noi pensiamo che debba fare un lavoro più forte, più duro, ma alla fine la responsabilità è della comunità internazionale”, ha sottolineato il premier israeliano. E in conferenza stampa, ha ricordato che la missione Onu “ha un comandante italiano”. Il Libano vive ancora oggi una situazione critica in termine di sicurezza. La missione Unifil dell’Onu potrà operare in Libano ancora un altro anno. A questa opera di mediazione italiana, si è aggiunto in questi anni il ruolo sempre più preponderante di Hezbollah non solo in Libano ma anche in tutto il Medio Oriente. Il contingente è qui da più di tre mesi impegnandosi perché' risoluzione delle... Articolo completo » Che ne pensi? A seguito del conflitto israelo-libanese del 2006, vi è stata una nuova risoluzione (la 1701[2]) che dispone, fra le altre, una nuova forza di interposizione. La missione Unifil, di cui l’Italia riprende la guida dopo l’esperienza di comando del generale Claudio Graziano è oggi, più che mai, di fondamentale importanza per gli equilibri regionali. La capacità del contingente italiano di operare nel sud del Libano è stata dovuta in particolare alla bravura delle forze italiane di dialogare proprio con Hezbollah. La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (inglese United Nations Interim Force in Lebanon, arabo قوة الأمم المتحدة المؤقتة في لبنان; in acronimo UNIFIL arabo يونيفيل) è una forza militare di interposizione dell'ONU, creata il 19 marzo 1978 con le risoluzioni 425 e 426[1] del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma dal ministero trapela “preoccupazione e imbarazzo”. Da quel momento, periodicamente, è stato prorogato il mandato della missione a cadenza semestrale. In questi anni, l’Italia ha assunto un ruolo sempre più importante a Beirut. Saldamente legati all’Iran, alleati di Damasco e partner delle forze russe, i soldati di Hezbollah hanno combattuto ribelli e terroristi dello Stato islamico, diventando un pilastro della guerra al Califfato. Il 23 ottobre 1983 un duplice attentato dinamitardo da parte di Hezbollah alle basi della forza multinazionale causò la morte di 241 marines statunitensi e 56 soldati francesi, in gran parte della Legione straniera. L'Italia è tornata attiva in UNIFIL dal 2 settembre 2006 con l'Operazione Leonte quando una forza da sbarco della marina italiana è approdata a Tiro. Il presente lavoro si concluderà con l’analisi della partecipazione dell’Italia all’UNIFIL presente in Libano dal 1979. One of the unsung heroes of the United Nations Interim Force in Lebanon is, incidentally, a support service. La risoluzione fu adottata in seguito all’invasione del Libano da parte di Israele. Segue. It is supported by 239 international civilian staff, including 78 women, and 583 national civilian staff, including 153 women. italair Italia Libano unifil Marco Petrelli Laureato in Storia e Società (curriculum Storia e Politica Internazionale) all’Università degli Studi di Roma Tre e in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze, si occupa di esteri e di difesa. L’11 agosto 2006, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1701 in cui si richiedeva il disarmo di Hezbollah e il ritiro delle truppe israeliane dal Libano. Prima il generale Claudio Graziano (attuale presidente del Comitato militare dell’Unione europea), poi il generale Paolo Serra, successivamente Luciano Portolano e, dal 7 agosto 2018, l’incarico di Head of Mission e Force Commander è del Generale di Divisione Stefano Del Col. Il contingente italiano è attualmente il secondo più numeroso della missione. Il mandato è stato rinnovato più volte, in seguito all'invasione israeliana del Libano del 1982, in seguito al ritiro delle truppe israeliane dal Libano del 2000 e in occasione dell'intervento israeliano in Libano del 2006. Libano: i militari italiani della missione Unifil ristrutturano il poliambulatorio medico di Qallawiyah 19:07 Economia Assisi The Economy of Francesco: domani il videomessaggio del Papa ai giovani. Escludendo i “caschi verdi”, inviati come forza di interposizione dalla Lega Araba nel novembre 1976, l’UNIFIL fu la prima missione internazionale di peacekeeping a essere istituita in Libano. Libano: gli Usa premono per un cambio di passo nel mandato Onu sul rinnovo missione Unifil Il presidente americano Donald Trump in vista del voto per il rinnovo del mandatp presidenziale di novembre vuole un cambio di passo in Libano nel rinnovo della missione Unifil dove l'Italia schiera 1.100 militari e ha in comando. 10 Dec 2020 Continued UNIFIL support to fight COVID-19 Un corso online di conoscenza basica della lingua italiana organizzato dai Caschi Blu del contingente italiano del settore ovest di UNIFIL, la Forza delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale, a favore di alcune donne della municipalità di Ain Ebel, una cittadina … Considerato una sorta di braccio armato e politico dell’Iran nel Mediterraneo orientale, il Partito di Dio è diventato un movimento non solo militare ma anche politico capace di controllare quasi del tutto la strategia libanese. La missione UNIFIL nasce in realtà nell’ormai lontano 1978 con la Risoluzione 425 delle Nazioni Unite a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele. 13 Dicembre 2018. Libano del sud, missione UNIFIL, Sector West : 1750 chilometri quadrati dove opera una Joint Task Force articolata sulla struttura della Brigata Granatieri di Sardegna. A conferma di questo ruolo sempre più importante, il presidente del Libano, Michel Aoun, leader del principale partito cristiano maronita a sua volta alleato di Hezbollah, ha definito le milizie sciite come “complementari all’esercito libanese nella difesa del Paese”. Grazie al lavoro alla guida di Unifil, a quello del contingente e sopratutto grazie ai rapporti diplomatici messi in campo fra le varie fazioni che compongono il mosaico libanese, l’Italia è diventato il primo partner commerciale europeo del Libano, diventando un interlocutore fondamentale sia per le forze armate libanesi che quelle di Hezbollah. Successivamente le forze delle Nazioni Unite e quelle libanesi hanno dichiarato che non era previsto nei loro compiti il disarmo di Hezbollah, mentre Israele si è ritirato dal territorio libanese occupato. Parole che hanno scatenato reazioni molto fredde da parte della Difesa, che ha tenuto a precisare, in diversi sedi, che avrebbe gradito maggiore moderazione da parte del ministro dell’Interno. Il Libano vive ancora oggi una situazione critica in termine di sicurezza. Una legittimazione che era già arrivata durante il governo di Fouad Siniora, che aveva ribadito il diritto di Hezbollah a “liberare le terre del sud” durante la guerra del 2006. Il conflitto ha posto le basi per un intervento molto più complesso delle Nazioni Unite. La missione ha garantito la stabilità lungo uno dei confini più tesi del Medio Oriente sin dalla fine della guerra dei 34 giorni tra Israele e gli Hezbollah e la … Il Libano vive ancora oggi una situazione critica in termine di sicurezza. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. Fin dalla sua istituzione, UNIFIL svolge azioni di peacekeeping e coopera con le Forze Armate Libanesi e le Forze Armate Israeliane per evitare l’insorgere di ulteriori conflitti. La Brigata Alpina "Julia"/ Multinational Land Force (MLF), alla prima partecipazione alla missione Established in 1979, just one year after UNIFIL itself was established, ITALAIR or Italian Air is one of the oldest units in UNIFIL. Nel corso della Guerra del Libano del 1982, fu raggiunto un accordo e forze militari di pace statunitensi, francesi e italiane (Missione Italcon) garantirono ai sopravvissuti dell'OLP di trovare rifugio negli Stati arabi confinanti. Nel 2000 in seguito al ritiro delle truppe israeliane dal Libano, l'ONU approvò una risoluzione per l'invio di caschi blu come forza d'interposizione, per riprendere lungo la "Linea blu" (linea di ritiro identificata dalle Nazioni Unite per le forze di difesa israeliane) e le aree adiacenti, dove l'UNIFIL ha cercato di mantenere il cessate il fuoco attraverso pattugliamenti, osservazione da posizioni fisse e stretto contatto tra le forze libanesi e IDF, oltre a fornire assistenza umanitaria alla popolazione locale. Philip Habib, l'inviato del presidente degli USA Ronald Reagan in Libano, garantì all'OLP che i civili palestinesi nei campi profughi non sarebbero stati nuovamente armati. Le LAF nel sud del Libano hanno acquisito nuove capacità grazie a una serie di corsi di UNIFIL. Dall'agosto 2018 guida la missione Unifil il generale italiano Stefano Del Col[3]. A Força Interina das Nações Unidas no Líbano (FINUL) (UNIFIL, do inglês: United Nations Interim Force in Lebanon), foi criada pelas Nações Unidas por meio da resolução 425, adotada em 19 de março de 1978, dias após a invasão israelense no sul do Líbano. L'ultimo mandato è scaduto il 31 agosto 2019. Libano: i militari italiani della missione Unifil ristrutturano il poliambulatorio medico di Qallawiyah 19:07 Economia Assisi The Economy of Francesco: domani il … Benjamin Netanyahu ha detto a Salvini che Unifil “dovrebbe fermare Hezbollah dal fare questi atti di aggressione contro Israele”. E la conferma viene non solo dalla nostra storia nel Paese dei cedri, dove l’Italia intervenne già nel 1982 in una missione che sancì il ritorno delle forze italiane nel Mediterraneo, ma anche dalla serie di comandanti italiani che hanno guidato e continuano a guidare la missione Unifil. Voci su unità militari presenti su Wikipedia, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ritiro delle truppe israeliane dal Libano, Conflitto del Libano meridionale (1982-2000), Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=UNIFIL&oldid=114990048, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Voci con campo Ref vuoto nel template Infobox unità militare, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Confermare il ritiro di Israele dal sud del Libano. La missione ha cambiato radicalmente il contesto in cui opera dal luglio del 2006, quando è scoppiata una nuova guerra fra Israele e Libano durata 34 giorni. E non è un caso che l’incolumità dei soldati italiani sia sempre stata garantita dallo stessa organizzazione sciita, nonostante il contingente Unifil venga considerato da Hezbollah come una “forza straniera in Libano”. Home - A004 - Libano: fine missione Unifil nel porto di Beirut. Il Generale di Brigata dell'Esercito Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata "Sassari", di stanza in Sardegna, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016. Il portavoce della missione, Andrea Tenenti, è intervenuto sul tema con una dichiarazione molto diplomatica: “La missione Unifil è autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è composta da 43 Paesi membri.