Al contrario, specialmente in Toscana, gli elementi armati dipendenti direttamente dal Partito riuscirono in qualche misura ad organizzarsi e ad offrire un'ultima resistenza all'avanzata nemica e agli attacchi partigiani. Viceversa, per i fascisti il 25 luglio sarebbe iniziato il loro «martirio», del quale bisognava vendicarsi[16]. Il governo Badoglio iniziò l'opera di smantellamento dello Stato fascista e adottò provvedimenti per mantenere l'ordine del Paese: sciolse il PNF, mantenne la proibizione della costituzione di partiti politici e impose la legge marziale. In tutto il Paese si assistette ad una recrudescenza dei fenomeni criminali[140], spesso favoriti anche dal torbido clima politico del periodo, con aderenze di volta in volta a questa o a quella fazione politica o potenza belligerante. L’ I t a l i a n e l 1 9 4 3 s t a v a v i v e n d o u n p e r i o d o m o l t o d i ff i c i l e. L a G u e r r a s t a v a a n d a n d o m a l e sia per l’Italia che per la Germania. L'annuncio dell'armistizio prese parecchi italiani alla sprovvista: le circostanze in cui esso venne reso pubblico determinarono la sensazione tra militari e civili di essere stati abbandonati e lasciati a sé stessi, rispettivamente i primi dagli ufficiali ed i secondi dall'autorità pubblica[21], e vi è stato chi ha visto nell'8 settembre e nelle sue conseguenze il momento della venuta meno del tessuto connettivo nazionale[22]. Dal 1914 al 1945. Diversi risultati si ottennero invece nel coinvolgimento, a guerra finita, di ex marò nelle organizzazioni stay behind anticomuniste[65] o in operazioni segrete come l'affondamento dietro commissione britannica di navi cariche d'armi destinate ai sionisti in Palestina[66]. Donne parteciparono a scioperi e manifestazioni contro il fascismo.[91]. Le monete del Regno dItalia in lire dal 1901 al 1945 sono oggetti per appassionati di numismatica. L'Italia [...] mantiene fede alla parola data»[9]. Questo ordine fu reiterato il 26 aprile[134], il giorno seguente l'insurrezione. Situazione speculare quella venutasi a creare con i soprusi e le rapine commesse da tedeschi e fascisti, che spesso risultavano incontrollabili nonostante ogni sforzo e stigmatizzazione da parte del potere centrale[150]. Dopo la vittoria conseguita nella campagna del Nordafrica, gli Alleati diedero avvio alla Campagna d'Italia: tra l'11 e il 12 giugno del 1943 Lampedusa e Pantelleria furono i primi territori italiani ad essere conquistati, il 10 luglio iniziò lo sbarco in Sicilia, mentre il 19 luglio Roma fu bombardata per la prima volta. Insediatosi il 19 giu. Altri ancora si formarono attorno ai soldati alleati, iugoslavi e sovietici prigionieri di guerra, rilasciati o sfuggiti alla prigionia in seguito alle vicende dell'8 settembre. L’andamento della guerra gli Alleati sbarcano in Sicilia 10 luglio 19 luglio Bombardamento di Roma 22 luglio Gli Anglo-americani entrano a Palermo 24-25 luglio Riunione del Gran Consiglio del Fascismo Queste formazioni, costituite in buona parte da delinquenti comuni[126], adottarono spesso metodi brutali durante operazioni di controinsurrezione, repressione, rappresaglia e controspionaggio. lunga dei carri armati Tigre di Rommel. La Brigata Nera "Aldo Resega" abbandonò le sue posizioni dentro la città, la Guardia Nazionale Repubblicana si sciolse spontaneamente, mentre la Xª MAS, invece di ripiegare in Valtellina, rimase accasermata e si arrese senza combattere[161]. Il 28 aprile Mussolini e la Petacci furono uccisi dai partigiani, insieme a sedici fra gerarchi e membri della colonna fascista fucilati sul lungolago di Dongo. Resistenza italiana - La formazione del… - il clero e la… - Le Quattro Giornate… - La Resistenza e… - Le "repubbliche… - L'incendio di Boves - Settembre 1943: la… - settembre ... Cronologia di Bologna dall'unità ad oggi, 28 gennaio 1945, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Guerra_civile_in_Italia_(1943-1945)&oldid=117382955, Template Webarchive - collegamenti a archive.is, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, circa 40.000 tra partigiani e militari italiani, tra 29.000 e 50.000 tra tedeschi e fascisti, 10.000 civili tra scontri, bombardamenti e rappresaglie, Guido Crainz, in base ad un'analisi delle varie fonti, tra cui i rapporti della polizia del 1946, indica come realistica la cifra di 9.364 uccisi o scomparsi "per cause politiche". L’Italia dal 1943 al 1945 ... [Santo Peli, La resistenza in Italia] Fra il settembre 1943 e il gennaio 1944 nascono il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) che ha la direzione della lotta armata. Egli si richiamava a Mazzini ed enfatizzava le origini e i contenuti repubblicani e socialisti, riprendendo il programma dei Fasci italiani di combattimento del 1919, il cosiddetto Sansepolcrismo. Piazza Sempione: un Municipio "a misura d'uomo". Ex militari sbandati della 4ª armata e delinquenti locali, mascherandosi alla partigiana, terrorizzano le popolazioni. È la calata dei tedeschi, l’ombra In seguito, i diciotto cadaveri furono trasportati a Milano dove il 29, esposti a Piazzale Loreto (luogo di una precedente sanguinosa rappresaglia fascista), furono oltraggiati dalla folla. Nasce così l’Italia di Stalin da una parte e delle Madonne pellegrine dall’altra, l’Italia della doppiezza di Togliatti e della forza della Chiesa, del grande Nelle città, provocarono rabbia e disperazione le scene in cui moltitudini di soldati italiani sbandati vennero rapidamente sopraffatte da pochi militari tedeschi: fu proprio la repentina disfatta subita per mano degli ex alleati, ancor più della resa agli angloamericani, ad essere percepita come una «nuova immensa Caporetto»[20]. In questa maniera, oltre a demandare il "lavoro sporco" ad altri[106], riuscivano anche a tenere occupate le forze della RSI, che altrimenti – se impiegate al fronte – avrebbero creato problemi di ordine militare e politico. Si ebbero gruppi di donne volontarie alla causa fascista, organizzate nel Servizio Ausiliario Femminile. Alcuni storici che si sono occupati del fenomeno della guerra civile in Italia hanno preso in considerazione anche i fenomeni di violenze postbelliche, collocando il termine della guerra civile oltre la fine ufficiale della Seconda guerra mondiale in Europa. D'altro canto, l'intero. Tanti ne pescheremo, tanti ne fucileremo. Capire l'8 settembre non era facile![31]». due date che sono ancora dentro di noi: il 25 luglio e l’8 settembre, il crollo del fascismo e il crollo del Paese, l’Italia spezzata in due e la gente costretta a scegliere da che parte Fin da quel momento la dirigenza politica e militare del Terzo Reich aveva iniziato a progettare un possibile rovesciamento del governo regio e l'instaurazione di uno stato fascista filotedesco, che garantisse l'alleanza col Reich. Cominciava così il periodo dei «quarantacinque giorni», in cui iniziarono le trattative segrete per concludere una pace separata con gli Alleati, dissimulate da pubbliche dichiarazioni di fedeltà alla Germania. camicie nere con il pugnale tra i denti ma di “sciuscià”, di “ladri di biciclette”, di barboni che attendono “il miracolo a Milano”, di contadini affamati di terra, di mondine trasportate nelle 10 L. Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia 1943-1945, Torino, Bollati Boringhieri, 1993. In alcuni casi fu determinante anche la sorte avuta in seguito al 25 luglio, come accadde al futuro comandante partigiano Nuto Revelli: «Senza la Russia[30], all'8 settembre forse mi sarei nascosto come un cane malato. finiscono nei Lager tedeschi, sul dorso portano una scritta: Italien. Il 3 agosto, una delegazione del Comitato centrale delle opposizioni – composta da Bonomi, De Gasperi, Salvatorelli, Ruini e Amendola – presentò a Badoglio una dichiarazione con cui si «reclamava» dal governo, «senza esitazioni e indugi che potrebbero essere fatali, la cessazione di una guerra contraria alle tradizioni e agli interessi nazionali e ai sentimenti popolari, la responsabilità della quale grava e deve gravare sul regime fascista». In realtà già dal 20 i comandi germanici intendevano retrocedere fino all'Adige. cit.). sufficienti per sfamare la famiglia e togliersi qualche piccola soddisfazione. La locuzione guerra civile in Italia è impiegata nella storiografia di settore, anche internazionale[3][4], per riferirsi agli eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, in un periodo compreso tra l'annuncio dell'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) e la resa di Caserta (2 maggio 1945), durante il quale si verificarono combattimenti tra reparti militari della Repubblica Sociale Italiana (RSI), collaborazionisti con le truppe occupanti della Germania nazista, e i partigiani italiani (inquadrati militarmente nel Corpo Volontari della Libertà e in maggioranza politicamente organizzati nel Comitato di Liberazione Nazionale), sostenuti materialmente dagli Alleati, nell'ambito della guerra di liberazione italiana e della campagna d'Italia. Gli atti di giustizia sommaria nei confronti di fascisti e collaborazionisti, compiuti nei giorni immediatamente successivi al termine della guerra, furono localmente tollerati dai comandi alleati: «Fate pulizia per due, tre giorni, ma al terzo giorno non voglio più vedere morti per le strade». Pertanto, per costoro, non è facile identificare una vera e propria data finale del fenomeno, che tende a sfumare con il diradarsi delle violenze. Fra questi quello di Aurelio Lepre, che afferma l'esistenza di una solidarietà – anche solo passiva – della gran parte della popolazione italiana verso i partigiani; cfr. Le brigate Garibaldi di "Nanni", gli autonomi di "Mauri", i reparti "Giustizia e Libertà", liberarono gran parte della città dopo violenti combattimenti e salvaguardarono i ponti in attesa dell'arrivo degli alleati che giunsero a Torino il 1º maggio[160]. investimento possibile è in “speranza”. Più rapidamente di quanto accadde il 25 luglio, malgrado l'iniziale entusiasmo con cui la maggior parte della popolazione accolse la notizia, apparve chiaro che l'armistizio non avrebbe portato la pace. Per noi non c'è più via di scampo. Lo sbarco di Anzio (22 gennaio 1944) La Battaglia di Cassino (gennaio-maggio 1944) “Le donne non ci vogliono più bene perché Ben presto gli intransigenti del neonato Partito Fascista Repubblicano ebbero il sopravvento[98]. Lo storico Santo Peli scrive che, dopo l'8 settembre, i militari italiani catturati dalle forze armate germaniche furono più di 800.000; di essi circa 186.000 scelsero di collaborare a vario titolo con i tedeschi. L’Italia dei “rossi” e dei “democristi”: quell’Italia sconfitta e povera che, travolta dalla guerra e dall’avventura fascista, vuole L’Italia dal 1943 al 1945 Dal crollo del Fascismo alla Liberazione Il 1943 è il quinto anno di guerra, quello della svolta: dodici mesi senza respiro che danno un nome ai vincitori e ai vinti. ), ATTI PARLAMENTARI, Camera dei deputati, 1952, Discussioni, 11 giugno 1952, p. 38736, Gianni Oliva, La resa dei conti (op. La guerra civile: la peggiore di tutte. p. 176 cit. Mancò quasi sempre il contatto col nemico angloamericano, poiché l'impiego delle brigate fu costantemente ridotto alle retrovie del fronte, dove si svolsero i pochissimi episodi che le videro coinvolte al di fuori della guerra civile. L’appartenenza ebraica rimase sempre più legata alla… ... Apr 26, 1945. risaie su carri bestiame, di milioni di analfabeti. Del medesimo avviso erano anche i partigiani. Trova una vasta selezione di Francobolli rari a francobolli del regno d'italia dal 1920 al 1943 a prezzi vantaggiosi su eBay. Ne è esempio il caso del cosiddetto "Battaglione Davide", una formazione partigiana dedita al banditismo comune nella zona di Canelli, duramente contrastata dai rastrellamenti fascisti, che improvvisamente si mise a disposizione delle autorità, addirittura proponendosi come "battaglione bersaglieri". Niente è più come prima. Sul piano militare, mentre Diamanti e Borghese proponevano di attendere l'inevitabile resa arma al piede, Pavolini e Costa continuarono a propugnare l'idea di un'estrema resistenza in Valtellina, mentre Graziani rimaneva ancora convinto che le truppe tedesche combattessero lealmente al fianco di quelle della RSI e rifiutava ogni ipotesi di accordo che avrebbe consentito per la seconda volta ai tedeschi di accusare l'Italia di tradimento[136]. Alcuni degli storici che si sono occupati dell'argomento hanno esteso la loro ricerca alle conseguenze che la guerra civile ebbe nell'immediato dopoguerra[183]. A prescindere da chi abbia materialmente sparato "il primo colpo", Claudio Pavone liquida il problema del «primo colpo» come «poco produttivo» e parte dalle conclusioni di Giorgio Bocca («È ovvio che siano gli antifascisti a muoversi per primi e che si muovano per primi i comunisti»), considerandole però non esaurienti e necessitanti di un'integrazione attraverso l'analisi del «desiderio di vendetta» dei fascisti repubblicani[94]. Il documento, noto come "circolare Armellini", è riprodotto integralmente in Giorgio Pisanò, Nove fascisti uccisi in tutto il periodo 25 luglio-8 settembre, secondo fonti di polizia dell'. Oltre a collaborare con i Carabinieri al servizio della RSI[146], i comandi partigiani adottarono misure rigorose per reprimere la delinquenza. In questo periodo, però, i Gruppi universitari fascisti (G.U.F.) La rete radiofonica in Italia dal 1940 al 1945 ... in fase di costruzione. L'argomento è trattato ad esempio in Giordano Bruno Guerri, Per esempio, due comandanti garibaldini, Romeo Fibbi e Bruno Bernini, il 7 marzo 1944, a rapporto dal comandante dei GAP bolognesi e poi fiorentini, I delegati del CLNAI, Cadorna, Lombardi, Marazza, Arpesani e Pertini (giunto in seguito), si rifiutarono di trattare e chiesero la resa incondizionata entro due ore, in. Tra i fatti di sangue più significativi accaduti nella fase immediatamente successiva alla costituzione della RSI vi fu l'uccisione del federale ferrarese Igino Ghisellini, avvenuta il 14 novembre 1943. Dal febbraio 1944, rimasero competenza dell'AMGOT solo la zona di Napoli e le terre d'interesse militare. Nel frattempo, Mussolini aveva abbandonato Gargnano e si era recato a Milano, dove sperava di poter prendere contatti sia con gli antifascisti del CLNAI, sia con eventuali agenti stranieri. lascerà più la nostra coscienza, è la dolorosa scoperta che la guerra è perduta, la decadenza fisica e morale del Duce, il crollo di un mito. il Reich “millenario” sono i simboli della disfatta tedesca. Il fascismo repubblicano a Roma, 1943-1944, Fascisti – Gli italiani di Mussolini, il regime degli italiani, Mussolini l'alleato. Fra i tedeschi, inoltre, si segnalavano per particolare efferatezza quei reparti formati da elementi "ost" (tartari, russi bianchi e, in misura minore, cosacchi[151] eccetera), che spesso si abbandonavano a violenze e stupri, e non di rado dovevano essere tenuti a bada con vero e proprio controterrorismo da parte delle autorità militari della RSI. incontro agli americani offrendo loro ceste di frutta come ai tempi di Garibaldi, è il “golpe” del 25 luglio in cui i gerarchi abbattono Mussolini e il re ne rimuove l’ingombrante cadavere Corrispondenza cartacea. I primi gruppi di fascisti ripresero l'iniziativa[36]; contemporaneamente a Roma – perduranti ancora i combattimenti fra Regio Esercito e Wehrmacht – veniva fondato dagli esponenti dell'antifascismo politico il primo Comitato di Liberazione Nazionale, mentre, specialmente in Piemonte e in Abruzzo, si formarono i primi gruppi partigiani[37]. Corriere della Sera del 20 settembre 1993, Il nome non deve trarre in inganno circa le dimensioni reali di questi reparti, che – per le precipue esigenze della guerriglia – non potevano essere composte da più di qualche centinaio di uomini. Il 1943 è il quinto anno di guerra, quello della svolta: dodici mesi senza respiro che danno un nome ai vincitori e ai vinti. Non mancano peraltro sostenitori di quest'ultima tesi anche nella letteratura resistenziale[123]. El In non pochi casi fra reparti partigiani si consumarono scontri e vendette (uno dei più eclatanti dei quali fu quello della Malga Porzûs). In particolare sono azionisti e comunisti che nelle loro denunce mostrano il timore di trame strette alle loro spalle fra partigiani "di centro e di destra" con i nazifascisti[118]. A Genova il comandante della piazza, generale Meinhold, cercò di trattare, senza successo, con i partigiani della brigata garibaldina Pinan-Cichero appostati sulle montagne che dominano la città, mentre il capitano di vascello Bernighaus organizzava la distruzione del porto. Il fascismo ha conosciuto giorni solari, ora si sta facendo sera. Le colonne militari tedesche riuscirono a ripiegare attraverso l'abitato. Il 1943 è lo squallido “tutti a casa” dell’8 settembre: un Paese che si sfalda, un esercito senza ordini che diserta compatto. Cinque giorni dopo veniva ucciso da un ignoto il maresciallo ordinario Pierino Vascelli, che, sebbene non si fosse unito agli ammutinati, non aveva nascosto i propri sentimenti fascisti[33]. Dopo violenti screzi sia coi fascisti della Guardia Nazionale ("Davide" – al secolo Giovanni Ferrero – si definiva pubblicamente "antifascista" e "filotedesco" e i suoi uomini gridavano provocatoriamente «morte al Duce») che con altre bande partigiane dei dintorni, venne d'arbitrio prelevata in blocco dai nazisti per essere impiegata nelle SS e come guardia nella Risiera di San Sabba a Trieste[154]. I Governi dal 1943 ad oggi. Tra gli studi successivi, dedicato a questa fase storica è anche l'ultimo volume della biografia di Mussolini scritta da Renzo De Felice, intitolato La guerra civile 1943-1945. Settembre 1943: COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN) LA GUERRA E LA RESISTENZA IN ITALIA DAL 1943 AL 1945 8 settembre 1943 : armistizio con Anglo-Americani Corfù e Cefalonia: truppe italiane sterminate dai tedeschi Fine 1943 Italia divisa in Repubblica di Salò (centro nord) e Più articolata e problematica è la questione dei rapporti segreti fra Salò e Brindisi (poi Salerno), in particolare fra elementi delle due Marine Militari[64] (e – nell'ambito della Marina Nazionale Repubblicana – della Xª MAS) allo scopo di raggiungere un modus vivendi e di evitare scontri diretti fra le due Forze Armate, e – verso la fine del conflitto – per cercare di pianificare un'azione comune di sbarco in Istria, onde scongiurare il pericolo dell'invasione iugoslava. L'operazione militare più importante cui presero parte le brigate fu l'azione, portata a termine con successo di concerto con reparti della GNR e tedeschi, per la riconquista della Val d'Ossola e la distruzione dell'ominima repubblica partigiana. Nonostante anche altri paesi europei come la Norvegia, i Paesi Bassi e la Francia avessero governi collaborazionisti, in nessuno di essi l'estensione del confronto armato tra compatrioti raggiunse l'intensità toccata in Italia.[194]. Altri, oltre a questi aspetti, hanno evidenziato i caratteri di originalità dello stato di Salò, interpretato come evoluzione della precedente esperienza fascista del ventennio[57] e parlano di una complessità della Repubblica Sociale, non più considerata semplice fenomeno di collaborazionismo[58]. Mussolini è morto. che non verranno, un abito borghese e un cascinale sono l’unica salvezza. Pochi anni e ci sarà lavoro per gli uomini di “buona volontà” insieme a paghe decorose, Scappa il re, scappano i generali, cadono molte maschere dall’aspetto marziale. Hitler[45] rifiutò di rivedere i provvedimenti presi poco prima e poco dopo la liberazione di Mussolini circa la sorte delle province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Fiume, Lubiana e Zara, sottoposte alla giurisdizione militare e civile del Reich. In questa guerra «a tre»[112] i tedeschi mantennero un atteggiamento ambiguo, non esitando a sacrificare i fascisti nel nome del quieto vivere coi partigiani[113]. È la ritirata di Russia, una tragedia che non (...)», Il 25 luglio 1943: la caduta del fascismo, L'8 settembre 1943: l'armistizio e il crollo dello Stato, Il Regno del Sud e la Repubblica Sociale Italiana, La situazione politica del Regno e l'AMGOT, Attentati, rappresaglie, controrappresaglie, Arrivo dei partigiani nelle grandi città e ultimi scontri, gli stessi partigiani fecero uso della rappresaglia – anche se sotto forme differenti, per esempio nell'uccisione dei congiunti di aderenti alla RSI, Sull'attività del fascismo clandestino nel territorio del Regno del Sud, si veda. Nei primi mesi del 1945, comprendendo che la guerra era perduta, il comandante delle SS e delle forze di polizia tedesche in Italia (Höhere SS und Polizeiführer, HSSPF), il generale delle SS Karl Wolff, prese contatto con gli agenti segreti alleati in Svizzera. In particolare, a Boves – durante una di queste operazioni di controguerriglia – soldati tedeschi Waffen-SS commisero la loro prima strage su territorio italiano. D'altro canto, .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}gli stessi partigiani fecero uso della rappresaglia – anche se sotto forme differenti, per esempio nell'uccisione dei congiunti di aderenti alla RSI[senza fonte] – e soprattutto della controrappresaglia, minacciando esplicitamente fucilazioni in varie proporzioni di prigionieri tedeschi o fascisti per ogni partigiano o patriota ucciso dalle forze dell'Asse. Inoltre, sebbene i comandi militari angloamericani non volessero affatto una crescita oltremisura del movimento partigiano ed un suo impegno militare al di là delle esigenze alleate (sostanzialmente: spionaggio e raccolta di informazioni; sabotaggio; messa in salvo di agenti, piloti abbattuti e fuggiaschi alleati), le radio di propaganda alleata (Radio Algeri, Radio Londra, Radio Milano Libertà, Radio Bari) incitavano apertamente all'omicidio nei confronti degli esponenti del fascismo repubblicano[120], lanciando avvertimenti intimidatori e diffondendo notizie circa domicilio, abitudini, frequentazioni ed eventuali coperture di questi, affinché si sentissero perennemente braccati. Negli stessi giorni, gli antifascisti cominciavano a riorganizzarsi grazie al ritorno dal carcere, dal confino o dall'esilio di numerosi dirigenti di primo piano: Longo, Secchia e Scoccimarro per i comunisti; Nenni, Pertini, Morandi e Saragat per i socialisti; Bauer, La Malfa e Lussu per gli azionisti. Anni di retorica sono spazzati via in poche ore, i soldati aspettano ordini Caratteri generali. anni dopo con lo squallido epilogo di Piazzale Loreto. sopravvivenza. Nelle terre sottoposte alla legge alleata, venne emessa una nuova moneta, l'Am-lira (che provocò una consistente svalutazione della lira normale). . Un anno tragico, lungo un secolo, con Il Mediterraneo dal 1943 al 1945 è un grande libro. Pio XII e delle prediche oceaniche di padre Lombardi. [179], «Da parecchi giorni le esecuzioni capitali avvengono all’alba, lontano dagli sguardi dei curiosi. Dopo una tappa a Como e diversi, confusi spostamenti lungo la costa occidentale del lago, la colonna fascista alla quale si era unito un reparto di contraerea tedesco fu fermata dai partigiani. La resistenza Di fronte a questa serie di attacchi e attentati, gli intransigenti fascisti, Pavolini prima d'ogni altro, ebbero la possibilità di far valere la propria posizione ed imporre un giro di vite anche a Mussolini: a fine novembre Mezzasoma ordinò ai giornali di cessare ogni discussione circa la possibile "pacificazione"[101]. A Torino, in particolar modo, i franchi tiratori della Brigata Nera Ather Capelli si opposero alle forze partigiane fino alla fine di aprile 1945. L’Italia che, demolito il fascio, cerca altri simboli: le bandiere rosse spiegate al vento e le chiese gremite di gente alla ricerca di elementari Si schierarono con i tedeschi anche il 63º battaglione della legione Camicie Nere Tagliamento, un centinaio di paracadutisti della scuola di Viterbo, una parte del 10º reparto Arditi presso Civitavecchia[32], nonché i militari della Xª Flottiglia MAS di stanza a La Spezia, al comando del principe Junio Valerio Borghese, che ricostituì il corpo mantenendo lo stesso nome, principalmente come fanteria di marina. Le brigate furono utilizzate eminentemente in operazioni antipartigiane, ma anche, nonostante ciò fosse contrario al loro intento originario, in compiti di polizia, quali arresti e requisizioni, anche dirette alla cattura degli ebrei; solo sporadicamente parteciparono a scontri bellici, che riguardarono quei reparti che si trovarono a dover affrontare le unità alleate in offensiva o che rimasero nelle città del nord dopo l'evacuazione delle truppe regolari formando gruppi di resistenza e franchi tiratori. ... Storia d’Italia dal ’43 al ’48. Il 30 novembre 1943 il ministero degli interni della RSI decise il concentramento di tutti gli ebrei, e l'apparato repressivo della Repubblica partecipò attivamente con i tedeschi alle retate[51]. in. Salò: il tempo dell'odio e della violenza, I vinti e i liberati. Successivamente, sempre a Roma fu molto attiva la Banda Koch che contribuì a smantellare la struttura del Partito d'Azione nella capitale. Fu sottoposta ad un AMGOT anche la "Zona A" del Territorio Libero di Trieste tra il 1945, quando furono cacciati i partigiani jugoslavi, che nel frattempo avevano occupato Trieste effettuando rastrellamenti di massa ed esecuzioni sommarie, coadiuvate da partigiani comunisti locali, e il 1954, quando la città si ricongiunse all'Italia. In primo luogo, furono emarginate le formazioni che non riconoscevano l'autorità del CLN e del CVL, alle quali fu negata ogni legittimità. Dopo violenti scontri al centro tra le squadre GAP e i garibaldini della brigata Balilla e i reparti tedeschi e fascisti, il generale Meinhold firmò la resa del presidio alle ore 19.30 del 25 aprile. I G.U.F. Secondo il Decreto Legge 30 giugno 1944-XXII n.446 istitutivo delle Brigate Nere (art. Sembra che, peraltro, Mussolini non si facesse molte illusioni sulle speranze che restavano al movimento fascista e alla sua persona[43][44]. D'altro canto gli stessi tedeschi non esitavano a passare per le armi quegli elementi italiani (guide, spie, delatori, informatori o collaborazionisti di vario genere, ma anche regolari) che approfittavano dei rastrellamenti per compiere grassazioni e rapine. Un Paese che ricomincia da capo e per cui l’unico La situazione degli ebrei[46], rimasta immutata dopo le leggi razziali del 1938 fino al settembre 1943[47], ebbe una evoluzione tragica nel territorio italiano occupato dai tedeschi in cui si organizzò l'apparato amministrativo dalla RSI[48]. guerra civile crudele. Perché l'utilizzo di nuovi strumenti interpre . viale del tramonto: la Repubblica di Salò infatti porta con sé il proprio destino. Ad esempio, sul finire del 1944 il generale Fridolin von Senger und Etterlin, preoccupato per la tenuta dell'ordine pubblico, contestò alle autorità fasciste di Bologna i metodi della brigata di Franz Pagliani, per poi determinarne l'espulsione dalla città all'inizio del 1945[110]. Inoltre, furono represse nel sangue alcune manifestazioni antifasciste, come quelle che si svolsero il 28 luglio a Bari (eccidio di via Nicolò dell'Arca) e Reggio Emilia (eccidio delle Reggiane), dove i militari spararono contro i manifestanti come disposto da una circolare del generale Mario Roatta, capo di stato maggiore dell'esercito, che ordinava di fronteggiare i disordini «in formazione di combattimento» e di «aprire il fuoco a distanza anche con mortai e artiglieria senza preavviso di sorta»[10]. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 dic 2020 alle 10:51. Altri gruppi, prevalentemente comunisti e collegati con i partigiani jugoslavi, nacquero o si rafforzarono in Venezia Giulia. In mancanza di ordini da parte del generale Enzo Emilio Galbiati (che pure aveva votato contro la destituzione di Mussolini), non si mosse nemmeno la milizia fascista, sebbene potesse contare sulla 1ª Divisione corazzata "M", costituita da elementi fedeli al regime, che era dislocata a nord del Lago di Bracciano[8]. Sul caso del c.g. Gli indici della produzione industriale, agricola e zootecnica, del reddito nazionale sono crollati. Le stazioni sono piene di gente che Di fronte al colpo di Stato, i fascisti rimasero inerti e l'esercito poté occupare senza incontrare resistenze sia palazzo Wedekind che palazzo Braschi, rispettivamente sedi del partito e della federazione romana. Li chiameranno i Seicento giorni di Salò. Tramite di queste trattative era la curia del cardinal Ildefonso Schuster. Questi episodi diedero la possibilità ad Alessandro Pavolini di ottenere da Mussolini la militarizzazione del Partito mediante la costituzione delle Brigate Nere, fondate con la dichiarata intenzione di combattere innanzitutto contro i partigiani[107] prima ancora che contro gli Alleati: la loro creazione rappresentò il punto di non ritorno della guerra civile, definita da Pavolini una «guerra di religione»[108], tanto che nella loro creazione viene individuato «il punto culminante dell'impegno fascista nella guerra civile»[109]. Si considerino i casi di tre diversi paesi, Francia, Germania e Italia, e li si confrontino con le tre possibili forme di guerra che uno stato può conoscere: guerra internazionale, guerra partigiana (o di liberazione), guerra civile (che potremo considerare come tre cerchi concentrici). Nel clima generale in cui «tutti erano come posseduti da un "bisogno di grandi tradimenti" contro i quali rivalersi»[34], entrambe le parti (sebbene tra i partigiani non mancasse una minoranza di convinti monarchici) erano accomunate dalla condanna del re e di Badoglio: i fascisti li accusavano di aver tradito l'alleanza con i tedeschi e di aver così compromesso l'onore dell'Italia agli occhi del mondo, mentre i resistenti di aver impedito all'8 settembre di «trasformarsi in una trionfale e redentrice giornata di resurrezione» (Silvio Trentin)[35].